"FORNELLI E PADELLE UTILIZZ-ABILI" ANNO 2013
Anche in questo caso, la collaborazione con soggetti esterni (cuochi, pasticceri, fornai, mamme) ha permesso di realizzare una condivisione di esperienze legate al mondo della cucina per la realizzazione di prodotti culinari molto apprezzati.
Obbiettivo del progetto: sperimentare accanto ai ragazzi le magie della cucina, la trasformazione degli alimenti, a combinazione e il servizio, il momento del convivio come condivisione e amicizia. Le attività in cucina sono state viste come modo per mettere alla prova le attitudini e le capacità dei ragazzi.
Durante l’anno sono state promosse numerose attività che hanno permesso ai ragazzi di cimentarsi nella preparazione e nella degustazione di cibi.
Il laboratorio di cucina rappresenta un ambito particolarmente interessante e fertile per almeno tre motivi: è un’attività ‘universale’, consente la stimolazione di varie funzioni ed abilità motorio-prassiche cognitive e socio-relazionali e riveste un’importanza sociale connessa al pasto che rappresenta un’occasione di incontro e condivisione, cui si associa una importante valenza psicologica nel paziente con ritardo mentale in relazione all’oralità.
Il lavoro ha consentito di raggiungere interessanti obbiettivi:
a) Obbiettivi motorio-prassici: valutazione, esercizio ed insegnamento di abilità grosso e fino-motorie tramite l’utilizzo di differenti ingredienti, strumenti e piccoli elettrodomestici.
b) Obbiettivi socio-relazionali: miglioramento dei rapporti interpersonali tramite il lavoro di gruppo e la definizione ed il rispetto dei ruoli e dei limiti di ognuno; per la maggior parte dei soggetti inoltre la presentazione del frutto del proprio lavoro agli altri si è rivelata particolarmente gratificante.
c) Obbiettivi cognitivi: stimolazione delle capacità di attenzione e apprendimento di nuove competenze cognitive, utilizzando tutti i canali sensoriali, compresi gusto ed olfatto normalmente meno stimolati; allenamento all’utilizzo di corrette sequenze temporali attraverso il riconoscimento ed il rispetto delle diverse fasi di lavoro.
Hanno condiviso con noi questa “dolce e salata” esperienza, lo chef Francesco Bidoggia, il panettiere Sandro Cusin e l’amico pasticcere Daniele Rossatto che con molta semplicità si sono messi a disposizione dei ragazzi.
"FOTOGRAMMI" ANNO 2012
Obbiettivo del progetto: far conoscere ai ragazzi le basi della fotografia, dando loro la possibilità di confrontarsi con questa forma artistica. L’obbiettivo è inoltre quello di scoprire, attraverso le nuove tecnologie, l’interazione tra persone disagiate/disabili con l’ambiente circostante, utilizzando il loro punto di vista: fotografato direttamente da loro.
Inizialmente sono state sviluppate conoscenze base della fotografia con attività interattive per conoscere le potenzialità di questo mezzo, passando alla sperimentazione personale. I ragazzi hanno appreso alcune tecniche base per fotografare: cogliere i particolari attraverso la cattura di immagini (foto-video) che rimarranno espressione di un preciso momento, ma che potranno essere poi riviste e riconsiderate per ogni riflessione più profonda.
La foto trasmette emozioni diverse all’esecutore e allo spettatore e con queste emozioni si è scelto di confrontarsi all’interno del gruppo, cercando di capire le impressioni dei ragazzi. Ma soprattutto non è importante se l’esecutore ha dei limiti fisici o mentali, attraverso la foto si trasmettono emozioni forti e la foto non ha barriere.
Sono state inoltre, realizzate una serie di attività a sostegno del progetto: in primis, un corso di fotografia in collaborazione con gli amici dell’Associazione Fotografica Culturale Sanstinese “50mm” di San Stino di Livenza e una mostra/concorso fotografico.
Le attività sono state sviluppate durante tutto il periodo di svolgimento del progetto e sono state scelte accuratamente per non disperdere risorse e per cercare le migliori soluzioni e proposte possibili, come quella della visita al Museo Nicolis, il quale è stato scelto proprio perché presentava tutta la storia della fotografia e degli strumenti da noi utilizzati durante l’anno.
È stata realizzata una serata finale dove abbiamo presentato i lavori svolti insieme ai ragazzi, anche attraverso proiezioni di alcune delle foto realizzate; a seguire nella serata, per coinvolgere quante più persone possibile, sono stati invitati gli amici della compagnia “La Caneva” che hanno offerto uno spettacolo teatrale. L’organizzazione di eventi come questo è sempre occasione di scambio e di arricchimento per i ragazzi.
"L'ARTE È DI TUTTI E PER TUTTI" ANNO 2011
In collaborazione con alcuni artisti ed associazioni locali, i nostri ragazzi hanno saputo esprimere doti nascoste in svariate forme artistiche come la pittura, il mosaico, la danza ed il teatro.
Obbiettivo del progetto: mettere a disposizione dei ragazzi la possibilità di esprimersi in varie forme artistiche, sentendosi liberi di rappresentare i loro sentimenti e le loro emozioni, esplorando il rapporto tra arte e disabilità.
Le esperienze vissute dai ragazzi sono state volte a individuare, coltivare e mettere in evidenza le doti che ciascuno di loro ha dentro di sé: primo passo per una sana e costruttiva crescita della propria autostima.
È stato un progetto molto sentito quanto “aperto” e molto condiviso con la comunità locale. Sono state programmate visite ad opere artistiche e/o mostre di pittura, nonché laboratori artistici di pittura, svolti in gran parte durante il soggiorno estivo ed è stata realizzata una mostra delle opere realizzate dai nostri ragazzi e da persone con difficoltà motorie e psichiche. I volontari hanno coinvolto i ragazzi in un laboratorio di mosaico, dove sono stati decorati oggetti diversi e con grande pazienza è stato realizzato il mosaico con il nostro logo.
La mostra è stata realizzata presso la scuola elementare Don Michele Martina di San Stino di Livenza: sono state esposte le opere realizzate e video di supporto dell’attività svolta, dal titolo “Se la pioggia fosse colore” durante la sagra paesana “Festeggiamenti settembrini”.
In collaborazione con la “Cooperativa Sociale Alba” di Annone Veneto, “l’Associazione 181” e “l’Associazione Famiglie Santo Stefano” di San Stino di Livenza, l’insegnate Milena Bortolato ed il complesso “La Banda del Lago”, sono stati realizzati degli incontri di danza/balli popolari e poi proposta alla cittadinanza un’esibizione intitolata “il ballo e le musiche popolari”.
I ragazzi e i volontari sono stati coinvolti anche in un’attività di ballo con la tecnica danceability in collaborazione con l’Associazione Ademas e per la recitazione con la compagnia Teatrale “La Caneva di Lorenzaga” di Motta di Livenza (TV). A conclusione del progetto tutto questo è confluito in una serata pubblica presso il Teatro R. Pascutto di San Stino di Livenza (VE).
È stato inoltre sviluppato un laboratorio di canto in cui un gruppo di ragazzi ha suonato.
Oltre a fornire un’opportunità di espressione, il progetto ha cercato la sensibilizzazione della società affinché si cambi approccio nei confronti della disabilità e si apra una prospettiva che non faccia la “conta” di ciò che manca ma che invece consideri ciò che si ha, al di là dei limiti e oltre le barriere.
"LA DIVERSITÀ INCONTRA IL MONDO ANIMALE ANNO 2010
La collaborazione con associazioni locali, come la Cooperativa Sociale A.R.C.A. di Azzanello di Pasiano (PN), l’Associazione Handydog di Mestre (VE), l’Associazione Anche Noi a Cavallo di Porcia (PN) ha permesso di sperimentare un percorso di “TAA”, ovvero “Terapie Assistite da Animali”.
Obbiettivo del progetto: far conoscere la pet therapy e le infinite potenzialità che il contatto con gli animali sviluppa.
Con il termine pet therapy s’intende, generalmente, una terapia dolce, basata sull’interazione uomo-animale. Come tutti i casi di terapia “dolce” è importante stabilire un ottimo contatto tra animale, “paziente” ed educatore.
Lo psichiatra infantile, Boris Levinson constatò che prendersi cura di un animale può calmare l’ansia, può trasmettere calore affettivo, e aiutare a superare lo stress e la depressione. Tenendo conto degli obbiettivi dell’associazione La Rosa Blu è stato scelto di sviluppare una conoscenza di base della pet therapy, in modo da far conoscere alla popolazione, e in particolare ai ragazzi aderenti, le potenzialità di questa attività. Sono state sviluppate una serie di conferenze per “formare” e far conoscere le potenzialità di questa terapia.
L’Associazione ha organizzato una serie di incontri in centri e cooperative specializzati nell’Attività Assistite da Animali.
La fase iniziale si è svolta presso la Coop. Sociale A.R.C.A. i ragazzi hanno partecipato a 4 incontri domenicali in cui hanno avuto modo di svolgere una serie di attività con gli asini, dalla strigliatura alla conduzione e al trekking, e di giochi con cani. Nella seconda fase ci siamo avvalsi della collaborazione dell’Associazione Handydog la quale ha messo in atto dei giochi che miravano a divertire i ragazzi ma soprattutto ad attivare le loro capacità relazionali. Successivamente tra Settembre e Ottobre ci siamo rivolti alla competenza degli operatori dell’Associazione “Anche Noi a Cavallo” dove abbiamo avuto modo di far vivere ai ragazzi un’esperienza con i cavalli.
Abbiamo riscontrato nei ragazzi entusiasmo e voglia di partecipare, vivacità e una certa reattività alle proposte, cosa che lascerebbe presupporre per molti di loro buoni ambiti di miglioramento a livello psicologico, cognitivo e anche motorio.
“METTI LE ALI ALLO SPORT” ANNO 2009,
RIPETUTO NEL 2015
Lo sport può rappresentare la realizzazione di sé sul piano sociale, raggiunta con fatica e con grande umiltà, come hanno dimostrato gli atleti plurimedagliati paralimpici che hanno partecipato alla manifestazione.
Obbiettivo del progetto: coinvolgere i ragazzi nelle diverse attività sportive, condividendo con loro e con le famiglie la fattibilità dello sport anche in situazioni di disabilità, indipendentemente dalla gravità.
Lo sport è stato proposto come momento di aggregazione, con occasioni di viverlo sia attivamente che passivamente. In associazione sono presenti ragazzi che praticano sport anche a livello agonistico ed è stata valorizzata la loro attività.
L’obbiettivo del progetto era anche quello di promuovere e di far conoscere la relazione tra sport e disabilità. Per questo motivo è stata promossa una giornata dello sport a San Stino, presso l’oratorio: sono intervenute molte associazioni che si occupano di sport e disabilità le quali hanno testimoniato concretamente la possibilità di praticare sport indipendentemente dai propri limiti.
È stata inoltre raggiunta la cittadinanza, che è intervenuta alla manifestazione, assistendo alle esibizioni e “facendo il tifo”.
Il tutto è stato sviluppato attraverso delle macro attività:
- In questa giornata dedicata allo sport, sono state coinvolte numerose società sportive del
territorio, attive con persone diversamente abili o normodotate per testimoniare la
possibilità di convivenza delle due realtà.
- Una serata di sensibilizzazione, presso il Teatro Romano Pascutto di San Stino di Livenza (VE)
con la testimonianza di ragazzi disabili che si sono avvicinati al mondo dello sport ottenendo
anche importanti risultati.
A conclusione del progetto, in collaborazione con l’Associazione Pas de Danse di San Stino di Livenza (VE), la compagnia teatrale “Oxilia” de La Salute di Livenza (VE) e l’Associazione di dance ability “Ademas” di Pordenone è stato presentato alla cittadinanza uno spettacolo teatrale un po’ particolare, in chiave ironica e simpatica. Gli attori, in primis i nostri ragazzi, hanno potuto dare il meglio di sé nelle varie discipline olimpiche. Protagonisti anche i personaggi Asterix, Obelix, Cleopatra e Cesare, il tedoforo e il saggio Panoramix.
Dopo varie prove atletiche le Olimpiadi sono state vinte da… tutti perché lo sport deve esser sano, fornire stimoli importanti, utili a trovare quelle sicurezze fondamentali anche per l’inserimento nel tessuto sociale.
Progetto 2015
METTI LE ALI ALLO SPORT 2.0
Con l’anno 2015 è stata elaborata la seconda edizione di “Metti le ali allo sport 2.0” proponendola alla cittadinanza durante una domenica di giugno del 2015 presso l’Oratorio Santo Stefano di San Stino di Livenza (VE).
Sono state nuovamente contattate alcune società sportive che già avevano partecipato nel 2009 che con grande piacere hanno accettato il nostro invito e tramite loro sono state invitate anche altre realtà sportive con atleti aventi difficoltà motorie di vario tipo. Abbiamo così avuto l’onore di avere tra noi Matteo Ardit -paralimpico di judo ciechi, Antonio Moretto – paralimpico tennis in carrozzina; hanno partecipato per il pattinaggio artistico “Il Diamante” di Silea (TV), per il judo ASD Sekai Judo di Pordenone e Judo San Stino di Livenza (VE), ASD Jesolo Sport Paraplegici per il tennis in carrozzina, A.S.D.DI.VE Onlus di Marghera (VE) per il calcio a 5 contro Play for you di San Stino di Livenza (VE), i Baskettoni di Silea e Olmi (TV) contro ASD Pallacanestro S. Stino.
In tale occasione abbiamo avuto anche la collaborazione con Avis, Amici di Omar, Croce Bianca Santo Stefano, Ail di Pramaggiore, ASD Malgher, Fotoamatori “50mm”, Carabinieri in congedo di San Stino di Livenza.
La grinta e la forza sono state trasmesse così chiaramente che difficilmente non si poteva applaudire per sostenere questi atleti.
"AL NOSTRO FIANCO” ANNO 2007-2008
Un progetto che ha voluto realizzare gli aspetti legati ad una forma particolare di disabilità, con realizzazione di conferenza informativa e di “cene al buio”, in modo da approfondire conoscenze ed esperienze legate alla sfera delle disabilità sensoriali e nello specifico della cecità.
I ragazzi e i volontari, durante l’anno, sono stati guidati in un processo alla scoperta dei sensi, delle nostre potenzialità, delle nostre finestre verso il mondo e di come possiamo utilizzarle per comunicare, sempre con l’obbiettivo di testimoniare che i nostri limiti possono essere superati.
Al fine di focalizzare alcuni temi di discussione da presentare alla cittadinanza in occasione di una serata di sensibilizzazione.
In seguito, nell’ambito della rassegna Teatro-Handicap, con la preziosa collaborazione con la Soc. Cooperativa Sociale “Alba” di Annone Veneto (VE) è stato proposto uno spettacolo dove protagonisti erano attori non vedenti.
Infine è stata realizzata una “Cena al Buio”. La cena al buio è un’esperienza sensoriale: durante la cena il tatto, l’udito, l’olfatto e il gusto sono protagonisti. In un’atmosfera stimolante e coinvolgente, personale non vedente specializzato ci ha invitato a riscoprire il valore dell’ascoltare, il bello di toccare, il piacere di gustare e il fascino del riconoscere i profumi.
Un viaggio nel gusto che vede impegnati tutti gli altri sensi in un gioco di riconoscimenti e sperimentazioni percettive riservandoci non poche sorprese.
Un’esperienza diretta per cogliere nel profondo la ricchezza multisensoriale che c’è in ciascuno di noi.